giovedì 22 novembre 2012

Castagnaccio di Nonna Zola e Nonno Giorgio

A casa mia il castagnaccio deriva da una tradizione di famiglia originata da mio nonno Giorgio, e rimasta viva poiché cadenzata dal compleanno di mio papà: non vi è autunno senza castagnaccio!


Io non so se è proprio questa la ricetta di famiglia, a chi chiedi chiedi, si aggiungono o tolgono ingredienti a propria memoria (a mio parere anche a proprio gusto).

Il Castagnaccio è un piatto povero delle zone appenniniche del Piemonte, della Liguria, dell'Emilia Romagna, e della Toscana. Assume forme e nomi diversi a seconda dei casi: in Lunigiana è basso ed è chiamato patona, in Toscana si fa più erto: è il migliaccio di Firenze, la torta di neccio di Lucca, o il toppone di Livorno (torta alta 3 centrimetri e molto densa).

Questo dolce è a base di farina di castagne, ingrediente che si rinnova ogni autunno, di cui troviamo a iosa negli scaffali dei supermercati dopo i gelati e prima dei panettoni.
Nato come dolce povero della popolazione contadina è protagonista di numerose Sagre delle Castagne. Una per tutte? "Il Castratone" a Piancastagnaio (SI).

Facile

Ingredienti:

500 gr di farina di castagne
100 gr di pinoli
100 gr di uva passa (rinvenuta in acqua calda)
100 gr di noci (al netto degli scarti)
500 ml di acqua c.a
2 prese di sale
3 cucchiai di olio
q.b. di rosmarino (sopra)


Procedimento:

Immergete l'uva passa in acqua tiepida per farla rinvenire. Setacciate la farina di castagne e ponetela in una ciotola capiente.  Aggiungete il sale e l'acqua cominciando con 300 ml, poi aggiungete gli altri 200 ml fino ad ottenere un impasto fluido. Aggiungete metà della dose dei pinoli (50 gr), i gherigli di noce, l'uva passa e amalgamate gli ingredienti cautamente per non rompere i gherigli di noce.
Preriscaldate il forno a 180 gradi. Preparate una teglia rotonda da 26 cm ove verserete un goccio d'olio da spargere sulla base e sulle pareti, in modo tale che il composto non si attacchi. Versate il composto nella teglia, appianatelo se necessario con la paletta, e cospargete la superficie con gli altri 50 gr di pinoli, gli aghi di rosmarino e l'olio. Infornate per 40 minuti.

Il castagnaccio è un dolce non lievitato, e perciò naturalmente basso: meglio se non più alto di 2 cm
Servite freddo o tiepido.


Curiosità:

Una romantica leggenda narra che le foglioline di rosmarino utilizzate per profumare il castagnaccio, costituissero un potente elisir d’amore e che il giovane che avesse mangiato il dolce offertogli da una ragazza, si sarebbe subito innamorato di lei e l’avrebbe chiesta in sposa."


Nota storica:

Secondo quanto si legge nel "Commentario delle più notabili et mostruose cose d'Italia e di altri luoghi", di Ortensio Landi (Venetia, 1553), l'inventore del castagnaccio pare sia stato un certo Pilade da Lucca, che fu "il primo che fece castagnazzi e ne riportò loda."  
(Wikipedia)



Con questa ricetta partecipo al contest “La mamma è sempre la mamma” dei blog passione in cucina Cucinare con amore in collaborazione con Green gate

1 commento:

  1. il castagnaccio...mai provato ma sicuramente un ottimo sapore. grazie di aver partecipato al contest

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